martedì 6 ottobre 2009

Sulla sostanza dell'amore

La pietra è calda e rosa, tinta dal tramonto. La sento quasi liquida, in essa mi immergo. Rientro nella pancia della balena ovvero, ritorno alle origini: un viaggio a ritroso nel tempo. Veicolo virtuale la magia che emana la chiesa romanica dei SS. Giovanni e Filippo, aperta al pubblico per il V Festival  Internazionale tra la Danza e il Teatro ad Andora Castello.
Per i più raffinati pesenza luminosa e illuminante il "Teatro delle Nuvole" in cartellone con il seminario "La voce poesia della scena" e con lo spettacolo "Sulla sostanza dell'Amore" con Franca Fioravanti e la drammaturgia di Marco Romei.
Il seminario, e ne parlo in prima persona, consente di percorrere canali personali e non, quasi sempre inesplorati. Sulla base di un testo poetico, la Fioravanti conduce il "viaggio" attraverso meccanismi ora tecnici ora ludici, creando secondo le attitudini e le disponibilità dei partecipanti  sino all'action finale che concluderà il seminario stesso.
Per motivi di costruzione lessicale ho segnato il "punto", in realtà (ne sono convinta) in ciascuno di noi nell'apparente tutto finito qualcosa è iniziato lasciando un punto sospeso come una domanda in attesa di una chiarificazione. Come pure lo spettacolo "Sulla sostanza dell'amore" riemergerà nella nostra coscienza   cosciente di aver intrapreso  una strada che connduce ad una meta sublime.
L'amore, un tema caro alla Fioravanti, che sempre sull'altalena dei dubbi, rincorre risposte chiarificatrici, prendendo a prestito sentimenti, intelligenza, sensibilità e creatività di poeti del calibro di Pessoa, Donne, Majakovskij, Merini, Guidacci come pure brani tratti da Shakespeare e da un discorso del Dalai Lama, trasmette tutta la carica erotica e passionale di un talento calibrato con sottile maestria e grande pofessionalità.
Protagonista la poesia, il viaggio inizia in un'atmosfera di misticismo arcaico. I colonnati di pietra lungo la navata della chiesa, la volta a cuspide, l'abside acceso come un firmamento.
Il monologo di Shen Te da "L'anima buona di Sezuan"di Bertold Brecht introduce al cuore dell'evento. Un evento che come scrive Tania del Sordo nella presentazione dello spettacolo "in tempi in cui l'esercizio poetico - e la parola - sembrano aver perduto il lorro carattere evocativo, e più drammaticamente, il nesso significante-significato ci "illumina" sull'uomo, nel suo essere Mondo e "nel" mondo".
E' bella la Fioravanti nel lungo abito con strascico, di raso bianco come l'amore che tutto purifica, con un grande fiocco rosso, il rosso della passione "alimento" dell'amore.
La voce calda e sensuale di Franca accompagnata dall'altrettanto voce calda e sensuale di Billy Holiday, la musica di David Byrne, la cascata  di stelle proiettate sulla volta della cupola, sulla parete di fondo, sul bianco vestito, la forza delle parole, un mix coinvolgente e appassionante.
Fascino e gusto sicuro nella belle immagini create ad arte da Adrano Rimassa con la collaborazione di Ettore Petrolini (discendente diretto proprio di quel Petrolini).
Concludo riportando ancora le parole di Tania del Sordo: "chi meglio di Franca e Marco possono parlare di un sentimento che è alla base del nostro essere quì, ora?.... Il corpo, la voce, lo spazio ed il pubblico ... la performance, come la vita, è anche volontà di mettersi in gioco, di combattere.... nel rispetto dellaltro da sè."
                                                                           silvana copperi



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